J.S.BACH PARTITA BWV 825 – GUIDA ALL’ASCOLTO
In musica la Partita è una raccolta di brani molto in voga durante il periodo barocco e composta per allietare le giornate di signori e principi.
Moltissimi compositori barocchi, infatti, hanno scritto e pubblicato le loro partite ed ognuno di loro ha interpretato questo genere nel modo che riteneva più congeniale ai propri bisogni e ai quelli dei propri committenti.
In un primo momento, il termine Partita veniva utilizzato per alludere semplicemente ad un genere musicale per strumento a tastiera – clavicembalo o organo – oppure per strumento solista – violino, oboe, violoncello ecc. – eventualmente accompagnato da altro strumento (cd continuo); e strutturato come raccolta di variazioni preceduta dall’esposizione del tema prescelto dal compositore.
Esempi in tal senso si ritrovano in:
- Girolamo Frescobaldi (“Partita sopra il tema della follia” e “Cento partite sopra Passacagli“, ecc.);
- Bernardo Pasquini (“Partite diverse di follia“, ecc.).
Con il passare del tempo la Partita comincia a strutturarsi come raccolta di danze e arie strumentali. Esempi in tal senso si ritrovano in:
- Georg Friedrich Händel (2 Partite e 30 Suites,);
- Georg Philipp Telemann (6 partite).
Tuttavia, è solo con Bach che la Partita assume tratti nuovi, ben definiti e rigorosi, in quanto questa si articola sempre in 7 parti o danze. Per questi motivi la Partita bachiana viene definita anche “Suite Tedesca”. Il prototipo delle 6 partite scritte da Bach si articola un/una:
- Pezzo introduttivo.
- Allemanda.
- Corrente.
- Sarabanda.
- Una danza a scelta: minuetto, passepied, rondò o gavotta.
- Una seconda danza a scelta, come al punto precedente.
- Giga.
La Partita BWV 825 è la prima delle 6, composte tra il 1726 e il 1730 e pubblicate nel Clavier-Übung. Più in particolare, la prima partita si compone di un/una:
- Praeludium.
- Allemanda.
- Corrente.
- Sarabanda.
- Minuetto I e Minuetto II.
- Giga.
La tonalità scelta da Bach – si bemolle maggiore – conferisce alla Prima Partita un carattere sereno, vivace e cristallino.
Il Praeludium è il brano che apre la suite ed è scritto in forma polifonica e libera. Le 3 voci,
infatti, si muovono liberamente intrecciandosi nell’esposizione del soggetto.
L’Allemanda è la prima danza della Partita, scritta in stile polifonico a 3 voci ed in tempo “Allegro moderato”.
La Corrente è la seconda danza della Partita, in tempo “vivace” e a 2 voci. L’originalità di questo brano sta nel ritmo utilizzato da Bach. Il soggetto, infatti, è caratterizzato da terzine che si susseguono senza interruzione dall’inizio sino alla conclusione del brano, mentre l’accompagnamento è caratterizzato dal ripetersi di un ritmo puntato. La combinazione di questi elementi, uniti alla tonalità di impianto dell’opera, conferiscono a questa Corrente un senso di gioia profonda ed incontenibile.
La Sarabanda è la terza danza della suite. Si tratta di una forma musicale antica, lenta e solenne.
I Minuetto I e II sono rispettivamente le danze quarta e quinta, eseguite senza soluzione di continuità, quasi si trattasse di un unico brano.
La Giga, infine, chiude la Partita. Tra tutte le parti, è senz’altro il brano più appariscente della suite in quanto richiede all’esecutore grande destrezza a causa dei repentini cambi di registro e dalla necessità di dover continuamente incrociare le mani.
Qui di seguito alcune proposte di ascolto:
- Sokolov – Bach: Partita No. 1 in B-flat Major, BWV 825;
- Partita No. 1 in B flat Major, BWV825 [Glenn Gould piano];
- J. S. Bach Partita No. 1 BWV 825, Scott Ross [harpsichord];
- Karl Richter – Partita No. 1 in B flat Major – BWV 825.
… buon ascolto!
Stefano Donatelli